Comunicato Stampa

COMUNICATO STAMPA
Anffas Onlus
Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

LE PERSONE CON DISABILITÀ, I BAMBINI, LE DONNE E GLI ANZIANI NON SI TOCCANO NEPPURE CON UN DITO!

In seguito al nuovo caso di violenza e maltrattamenti avvenuto in provincia di Savona e che ha visto come vittime dei pazienti con disabilità ospiti di una casa di cura per persone con problemi psichiatrici, Anffas Onlus Nazionale, congiuntamente ad Anffas Onlus Liguria e agli Enti a marchio Anffas del territorio, esprime – senza voler entrare nel merito di dettagli e responsabilità che saranno certamente chiariti dagli organi competenti – una ferma e pesante condanna per l’accaduto ed evidenzia come situazioni simili potrebbero sicuramente essere arginate se alle persone con disabilità fosse garantito un reale e concreto Progetto Personalizzato di Vita, unico strumento valido per consentire a chi ha una disabilità di essere pienamente incluso nella società e di poter vivere una vita il più possibile autonoma e di qualità e che invece, purtroppo, ancora non è assicurato, nonostante sia un loro diritto.

Le due Associazioni e gli Enti a marchio Anffas del territorio, inoltre, desiderano sottolineare l’importanza di non generalizzare e soprattutto di non strumentalizzare quanto accaduto in Liguria, evidenziando l’esistenza di moltissimi operatori professionali, impegnati e soprattutto rispettosi delle persone con disabilità, ma allo stesso tempo si dicono convinte della necessità di promuovere dei nuovi strumenti di controllo all’interno dei servizi, come ad esempio l’uso delle telecamere di sorveglianza, cosa che ad oggi, per motivi legati alla privacy, non è possibile effettuare.

“Eppure”, rilevano Anffas Nazionale ed Anffas Liguria insieme agli Enti a marchio del territorio “è grazie alle riprese video che si è potuta avere una prova certa di quanto stava accadendo e procedere al fermo degli operatori”.

“È necessario dunque” concludono “mettere in atto delle nuove misure per tutelare quanti usufruiscono di determinati servizi rassicurando così anche le loro famiglie circa la professionalità di chi accoglie i loro cari e le migliaia di lavoratori che mai metterebbero in atto comportamenti assurdi e disgustosi come quelli balzati agli onori della cronaca in questi giorni. E a tal proposito, non possiamo che dirci estremamente amareggiati che, per l’ennesima volta, purtroppo, si sia parlato di disabilità come fatto di cronaca e violenza”
Roma, 17 aprile 2014